Negli ultimi vent’anni vari studiosi, traendo ispirazione dalla sociologia, dall’antropologia e dalla critica testuale, hanno proposto nuove interpretazioni sui primi secoli del Medioevo italiano, in particolare sull’identità dei Longobardi e sulle conseguenze del loro insediamento in Italia. In alcuni casi tali posizioni sono state criticate perché ritenute essere il frutto della reazione alla convinzione che l’identità etnica e le qualità ad essa connesse fossero trasmesse geneticamente e quindi immutabili – teoria che ha condotto ad esasperate forme di nazionalismo, di cui la Germania nazista ha costituito uno dei peggiori esempi –. Questo volume mira a fornire una riflessione sulle nuove posizioni storiografiche, non esprimendo ulteriori opinioni su influenze politiche e culturali e su quanto raffinati siano quegli strumenti di ricerca, ma analizzando i risultati ottenuti alla luce di quanto riportato nelle fonti, le grandi assenti in questi dibattiti.
Luigi Andrea Berto insegna storia medievale presso la Western Michigan University (USA). I suoi principali ambiti di ricerca sono l’Italia altomedievale e Venezia nel Medioevo. Fra le sue numerose pubblicazioni si possono ricordare: La guerra, la violenza, gli altri e la frontiera nella «Venetia» altomedievale (2016), In Search of the First Venetians (2014), The Political and Social Vocabulary of John the Deacon’s ‘Istoria Veneticorum’ (2013) e l’edizione e traduzione di Erchemperto, Ystoriola Longobardorum Beneventum degentium (2013), e di Giovanni Diacono, Istoria Veneticorum (1999).
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