Tu mi chiedi se per me la vita ha un senso. Io ti rispondo di sì. Ancora mi chiedi se vorrei nascere di nuovo. Io ti rispondo di sì. E vivere così come ho vissuto. Con qualche errore di meno. Magari pensando di più al tanto che si ha. Quando il cuore è vivo, e c’è l’energia fisica e la mente sa leggere i segni del mondo. Mi stringerei in più forte abbraccio con tanti miei simili. E a tanti direi: ti voglio bene, come tu e gli altri spesso dite nel saluto alla fine del pranzo nella grande famiglia dell’Arca. Non salirei sul Freccia Rossa. Cercherei più spesso l’ombra di una quercia. Già una volta ci siamo detti parole. Le ripetiamo insieme: "Sappiamo che l’amore scalda e l’odio gela; che la maschera non è il volto; che l’onestà paga e la disonestà no; che la bugia ti priva di specchiarti negli occhi degli altri; che la pace con se stessi mette le ali; che gli amici sono il contrario della solitudine; che il lavoro ti realizza; che la casa non è fatta per star soli; che l’idea di un figlio ti commuove. Quante cose sappiamo. Che so io e che sai tu".
Arca Centro Mantovano di Solidarietà e Arca Formazione sono Enti che operano da anni nel contesto del disagio e della sofferenza che sempre accompagna chi perde il senso della vita. Arca apre la porta a chi bussa con la voglia di cambiare, a chi chiede aiuto. Per trovare una via di uscita. Il libro è nato proprio ad Ospitaletto di Marcaria, dove ha sede la comunità. Raccoglie parole e pensieri su temi di emozioni prime: tristezza, felicità, rabbia, paura, amore; parla degli smarrimenti che sono spesso presenti in età di crescita e anche oltre.