Quarta edizione, 2025
Con una Prefazione di Luciano Ghelfi e una Post-lettura di Luca Bonaffini
Ogni storia ci offre un punto di vista specifico sul dramma della Shoah, tanto la vicenda dei molti che hanno perso la vita stritolati dalla più efferata macchina della morte mai concepita da mente umana, quanto la testimonianza dei pochi sopravvissuti. Ripubblicare oggi “Tanzbah’. Ricordi di un ragazzo ebreo” ci induce allora a riflettere sull’incubo della persecuzione scatenata contro il popolo ebraico visto con gli occhi di un bambino, più piccolo di Anna Frank, ma lucidissimo nelle immagini e nei ricordi.
Italo Bassani è un nome. Un nome di una vittima. Un nome di un sopravvissuto. Un bambino italiano, figlio di una buona famiglia borghese, che nasce a Torino, ma vede ben presto cominciare a sgretolarsi ogni certezza, costruita pazientemente con il lavoro dei genitori e dei nonni. La prima chiave del suo racconto è quindi l’incredulità per un mondo in apparenza solido, ma che si sgretola davanti ai suoi occhi in maniera progressiva, e sempre più rapida. Una perdita di diritti, che avviene per il solo fatto di essere ebreo. Per una colpa che non è e non può essere considerata una colpa.
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